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Il geniale profeta geopolitico prof. J.Mearsheimer -Pivoting China-

Il PCI e la sua “intelligentia” non ha saputo mai partorire niente di diverso dall’ideologia Marxista applicando i deliri di Lenin, il quale nel 1915 sentenziò che “gli Stati Uniti d’Europa sarebbero stati impossibili da farsi oppure se mai ci fossero stati, sarebbero stati un regime capitalista e reazionario“ e quindi i comunisti avrebbero dovuto osteggiarne la nascita. Questa posizione leninista, spiega ottimamente la realtà dei fatti del XX° e dei primi decenni del XXI° secolo. Prodi (presidente della commissione europea 17/9/1999-22/11/2004) tanto quanto Renzi (semestre europeo italiano 2016) non ebbero mai, ad invocare gli Stati Uniti d’Europa, tanto meno provarono ad iniziare un dibattito europeo!. Berlusconi, non volle uno Stato Federale Europeo, ne mai ne fece menzione (forse perchè temeva il rischio che prima o poi sarebbero stati creati i REATI FEDERALI, essendo notoriamente sceso in politica per interessi personali).

A differenza degli Italiani, gli Americani sono pragmatici e razionali e per impostare la politica estera non s'affidano alle ideologie oppure ai deliri di pazzi del IXX°secolo, ma bensì a teorie.

In questo post si discuterà rapidamente della tesi del prof. Mearsheimer: un profeta geopolico, dalla cui teoria si spiega una buona parte della politica americana presente e futura. Senza la comprensione del "pivoting China" (un'evoluzione della teoria del contenimento) poco o niente degli accadimenti del presente e del futuro del mondo, avranno un senso per degli osservatori non pienamente informati.

Il XXI secolo porta nuove minacce dentro un nuovo contesto: USA, Europa, Russia, Cina, India, Iran, Pakistan e la mina del Bangladesh, il Giappone, paesi sud americani e la bomba demografica africana. Inoltre c'é la variabile climate change, la questione della sovrappopolazione e la domanda aggregata d'alimenti, acqua potabile, energia, materie prime del XXI secolo dove occorrerebbero 3 pianeti Terra per poterla soddisfare.

Vedi la teoria del contenimento durante la guerra fredda

Oggi all'interno della politica americana si ritrovano elementi di:
  • rincorsa agli armamenti in alta tecnologia: stealth, droni, satelliti, laser, cannoni eletromagnetici...
  • disinvestimento in armi strategiche (dottrina del deterente nucleare minimo)
  • forte investimento in armi tattiche convenzionali: navi (supercarrier, supercruiser, sottomarini) ed aerei (F35, B21, forse altri F22), piuttosto che mezzi dell'esercito
  • costruzione di un blocco d'alleanze politico-economico-militari per contenere l'espansione cinese (ASEAN o patti bilaterali come un surrogato della NATO)
  • l'accettazione del dollaro come moneta di conto per il commercio internazionale tra tutti i paesi aderenti al pivoting China
La tesi del prof. Mearsheimer é così sintetizzabile: mancando nel mondo un'autorità sovra-nazionale ben armata che mantenga l'ordine, é interesse degli stati nazionali avere un grosso hard power militare sia per scongiurare attacchi nemici sia per essere efficiente in caso di politica espansionistica. I trattati internazionali firmati dagli stati non sono eterni e le condizioni cambiano le decisioni politiche degli stati.

La Cina é considerata un concorrente egemone dagli USA nell'emisfero boreale, inoltre la Cina si presuppone che continuerà a crescere, per cui inevitabilmente la Cina cercherà di egemonizzare l'Asia andando a confliggere contro gli USA i quali stringeranno accordi bilaterali con ogni stato che confina con la Cina.

La nuova teoria del contenimento, perché la Cina nel XXI secolo potrebbe diventare un mostro, persino troppo grande per gli Stati Uniti e la Russia messe assieme. All'interessante teoria del prof. Mearsheimer che profetizza una WWIII a seconda restrizione Cina vs USA, a mio avviso sfuggono parecchie variabili chiave presenti nel XXI secolo, dato che non si contempla il ruolo del climate change, non si prende in considerazione il ruolo dell’India, dell’Europa, della bomba demografica Africana, oppure che posizione politico-finanziaria potranno prendere i petrolarabi (seduti su fantastiliardi di dollari) nonché cosa potrebbe accadere in Iran e nel Bangladesh per ragioni di climate change. In sintesi IMHO all'analisi del dr.Mearsheimer sfuggono molte considerazioni di WWIII di prima e terza restrizione.
La falsa guerra fredda sull'Ucraina (ove risiedono grandi riserve di shale gas/oil, grandi fiumi) ha come retroscena l'idea di sganciare l'Europa dalle forniture energetiche russe e produrre shale gas/oil in Ucraina. Un'Europa che sarebbe meno interessata a cosa potrebbe accadere in Siberia, dove giacciono molte risorse vitali (materie prime, energia, acqua dolce, terreni fertili). Ovviamente l'Ucraina é considerata dalla Russia non un paese cuscinetto come lo erano i paesi europei dell'Est che aderivano al vecchio patto di Varsavia.
L'Ucraina é un membro di quello che una volta erano i confini dell'URSS: é quindi considerato territorio sovietico, i russi non avranno intenzione di mollare, infatti da lungo tempo finanziano il debito ucraino sul gas russo. L'uscita dell'Ucraina dalla CSI potrebbe innestare una frammentazione incontrollabile sia nel Caucaso quanto nelle repubbliche con suffisso "stan" (Kazakistan, Uzbechistan, Turkmenistan, Kirgizistan) e forse anche della Siberia.
Quindi, il coinvolgimento NATO nella questione Ucraina é una postura aggressiva verso la Russia ed é un errore. Un conflitto armato convenzionale tra forze NATO e forze russe, potrebbe anche rapidamente far escalare un conflitto NATO vs Russia che non servirebbe a nessuno dei due soggetti, nel XXI secolo.

La Russia non é più una superpotenza, ancorché stato declinante demograficamente con un'economia debole, interamente fondata sull'esportazione di materie prime ed energia e vendita di armi (subendo broken arrow) ha comunque ancora oggi un cospicuo arsenale nucleare. La risposta militare russa a guerre secessionistiche esplose dentro la sua sfera di competenza, potrebbero tradursi anche in flashpoint nucleari tattici, specie se la risposta convenzionale russa fosse perdente contro le forze locali secessioniste.

La Russia, evidenzia il profeta Mearsheimer nell'intervista, non é un nemico degli USA nel XXI secolo, ma é un potenziale alleato degli USA, per contenere l'ascesa cinese in Asia.

Un'unica squadra nel Containment, ma ruoli di gioco diversi.
Durante la Guerra Fredda i repubblicani hanno sempre giocato il ruolo di "falchi" alias "polizziotto cattivo" nei confronti dell'URSS, era la parte politica più sprezzante sul rischio di un olocausto nucleare tra Patto di Varsavia vs NATO, ed ebbero sempre a spingere su un forte corsa agli armamenti tattici e strategici. I democratici invece giocarono sempre il ruolo di "colombe" alias "poliziotto buono" con l'URSS, essendo i democratici più propensi al dialogo con i sovietici e meno interessati alla corsa agli armamenti. A riprova che i ruoli in politica estera tra Democratici e Repubblicani erano diversi ma la squadra di gioco era sempre unica, è l'accordo START I, II (sottoscritto dal presidente repubblicano Bush e Gorbachev, Eltsin) e dal trattato SORT (Bush e Putin)
https://it.wikipedia.org/wiki/START_I
https://it.wikipedia.org/wiki/START_II
https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Mosca_(2002)
Analogamente nel pivoting China i democratici con Obama hanno giocato un ruolo di "colomba" alias "poliziotto buono", incentrando la questione con la Cina su temi economici e tagliando le spese militari, ma inventandosi una "guerra fredda 2.0" per staccare l'Ucraina dalla sfera d'influenza Russa, facendo detonare con la seconda amministrazione Obama una mini guerra fredda. I repubblicani con Trump invece hanno un ruolo di "falco" alias "poliziotto cattivo" con la Cina: i repubblicani sono più propensi a rivitalizzare le spese militari americane, hanno alzato i toni con il nord Korea (unico alleato Cinese), cercano di ritessere un rapporto con la Russia che è vitale alleato in Asia per contenere la Cina.

Sorgono a questo punto alcune domande che fanno riflettere:
  • L'accordo sottoscritto tempo fa tra USA ed Iran, permetterà (o meno) all'Iran l'entrata nel club delle potenze nucleari regionali, tramite la via dello sviluppo tecnologico endogeno, sfruttando gli inevitabili sottoprodotti della fissione nucleare dalle centrali nucleari civili a tecnologia russo-francese?. Meglio far posto all'Iran cercando di rinsaldarlo alla Russia, piuttosto che emarginarlo e rischiare che possa entrare in una stretta orbita cino-nord koreana?.
     
  • Ma questa concessione di superpotenza regionale sarà sufficiente oppure altri fattori di un diverso contesto del mondo, sterilizzeranno il tentativo americano?!. La rivalità storica tra Sunniti petrolarabi dotati di un potente potere aereo e gli sciiti-iraniani equipaggiati con un vetusto potere aereo (che prima o poi dovranno rinnovare) mentre stanno sviluppando ottimi lanciatori, apre ad una pace tra petrolarabi e sciiti, oppure a nuovi shopping di sistemi d'arma a medio raggio dei petrolarabi, oltre ad una crescente preoccupazione israeliana ad Est che troverà un naturale sfogo nell'acquisto di un paio di SLBM/M51 francesi?!. 
  • Uno stato cuscinetto sunnita nel Siraq sarebbe davvero utile tanto quanto una cintura cuscinetto sunnita nel nordest africa per arginare la bomba demografica africana del 2050, oppure la religione nel futuro avrà poca presa, perché un diverso contesto ambientale farà emergere bisogni impellenti che si legheranno indissolubilmente al problema della sovrapopolazione?! 
  • Cosa potrebbe accadere nel futuro nel medio-oriente, in Asia ed in Africa?!
  • L'Italia ignora la bomba demografica africana, con la funzione di Africa Ferries svolta dalla marina militare e dalle ONG, il governo "Renzi svuota Africa" si focalizza solo nella politica dell'accoglienza, ignorando la necessità di una politica di controllo delle nascite in Africa
  • L'Italia é stabilmente in attrito da qualche anno con i propri patner europei: Francia, Svizzera, Austria e molti altri paesi europei hanno chiuso i propri confini (proprio nel quinquennio del centenario della WWI). 
  • L'Italia é anche causa di polemiche, nelle argomentazioni della formazione politica britannica dello UKip sulla questione di Calais: un argomento che ha pesato non poco nell'agone politico britannico, causando la Brexit. 
  • Una presidenza italiana in Europa (Prodi) ed un più recente semestre europeo (Renzi), entrambi spesi dai politici italiani, senza proferire mezza sillaba in favore degli Stati Uniti d'Europa. Un semestre europeo renziano speso a cercare di scaricare in europa le spese correnti della p.a. italiana, invocando un'emergenza autogenerata, per imporre alla UE più debito europeo e/o più tasse europee sugli altri paesi UE. 
  • Vari esponenti europei hanno già dichiarato che il debito pubblico italiano é una minaccia per i partner europei. Obiettivamente c'é da chiedersi, ma dove andrà l'Italia nel futuro? Considerando che dal 1861 l'Italia storicamente ha avuto posizioni FLIP-FLOP e non può vantare una tradizione di coerenza per i trattati che ebbe a firmare!
Certo il futuro non é noto e non é scritto, tuttavia é indubbio che forse ci vorrebbe una teoria razionale e consistente, che provasse a spiegare meglio l'attuale presente ed extra-polasse tendenze per il prossimo futuro, al fine d'evitare di narrare fiabe inconsistenti come quelle di un nuovo miracolo economico italiano nell'euro o nella Lira, dato che il contesto mondiale nel 1960 era completamente diverso, dai primi decenni del XXI secolo.


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