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Introduzione allo shale gas/oil, la fine del petrolio (parte II°)

Traduzione in italiano, per gli utenti italiani non dotati di skills linguistici in inglese, della conferenza online di YouTube denominata: Introduction to Shale Gas Extraction (Anthony Ingraffea, PhD, PE)

Il gas di scisto è già nelle argille e la natura crea già fratture naturali sotterranee (cavità e fessure) causa del gas e della pressione. La tecnica di fracking consiste nel trapanare verticalmente poi ad una certa profondità scavare in orizzontale quindi pompare acqua dolce mescolata ad altri prodotti chimici inquinanti. Il fine è intercettare le faglie delle argille, che contengono il gas incastrato nelle camere sotterranee. L'acqua filtra tra le crepe ed induce il metano a mescolarsi nel flusso di acqua, il quale poi dovrebbe emergere in superficie con l’attività di pompaggio.

E' una tecnica di estrazione scoperta dalla Holly Burton, che però consuma molto terreno di superficie (pari ad un aeroporto), contamina le falde acquifere della zona, sottrae terreno fertile alle culture, consuma molta acqua dolce. Ogni pad di "shale gas/oil" non è mai perfettamente sigillato e ci sono perdite sistematiche di gas metano a causa della "migrazione del metano", perchè non è controllabile la risalita in alta pressione di tutto il flusso d'acqua pompato.

Infatti dal flusso di acqua in alta pressione in risalita che contiene il gas, ci sono anche materiali pesanti nocivi e materiali radioattivi (dato che di solito sono incastrati sotto terra ad alta profondità). I dati valutano la perdita del flusso almeno nel 7% questo si disperde inesorabilmente a raggio in tutta la zona. Gli effetti della risalita incontrollata produce:
  • il metano esce liberamente dal terreno generando molto più effetto serra della Co2.
  • inoltre questo flusso in risalita buca le placche di roccia, spesso intercetta le falde di acqua dolce, esce dai fiumi, laghi, pozzi artesiani. De facto contamina le risorse idriche, preziose fonti da cui si estrae acqua per usi potabili, che risulterà gasata di metano, diventando avvelenata. Il fracking non é una tecnica che può essere utilizzata nel lungo periodo, perchè l’estrazione energetica é la più sporca di tutte a livello ambientale, persino più letale di una miniera di carbone a cielo aperto, oppure un pozzo di petrolio oppure ad un giacimento di gas tradizionale. 
Infatti:
  1. distrugge territorio coltivabile o risorse verdi
  2. il flusso in risalita incontrollabile inquina le falde acquifere con il metano e materiali radioattivi e pesanti che sono mescolati al flusso
  3. consuma molta acqua dolce (che in prospettiva sarà risorsa preziosa)
  4. consuma molta energia (motori e carburante e pompe) per iniettare acqua, pompare acqua, trasportare il liquido altrove per trattarlo nonchè energia per estrarre dal fluido metano e talcolta petrolio.
  5. Alla fine della filiera, il processo produce del gas metano, il quale una volta bruciato concorre comunque a creare Co2 e gas ad effetto serra.
Tirando le somme del totale impatto ambientale, è assolutamente vero che lo "shale gas/oil" NON SIA una risorsa di energia verde, per come è invece spacciata dall'industria del petrolio.

Per cui si può ragionevolmente affermare che: la produzione di shale gas nel breve e medio periodo potrà anche aumentare (negli USA e Canada), ma si comprende piuttosto bene che nel lungo periodo il gap energetico USA dovrà essere colmato o dal golfo Persico o dalla Siberia (in assenza di solare termodinamico o fusione o carburanti sintetici derivati dal carbone) perchè il fracking avrà un costo ambientale + un consumo di territorio coltivabile + consumo di preziosa acqua dolce, inaccettabili nel lungo periodo.