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Robust assessment of the expansion and retreat of Mediterranean climate in the 21st century

Traduzione in italiano, per gli utenti italiani non dotati di skills linguistici adeguati, della ricerca scientifica intitolata: Robust assessment of the expansion and retreat of Mediterranean climate in the 21st century

E' uno studio scientifico pubblicato su Nature nel 2 dicembre 2014 costruito con una simulazione Montecarlo con il modello Matlab.

Le serie storiche recenti degli ultimi anni circa la piovosità rappresentano le curve di probabilità di pioggia future, sono state introdotte nel modello stocastico Matlab (che ha estratto a caso eventi appartenenti alle curve di probabilità date, il processo è stato reiterato molte volte), le tesi prodotte dalla simulazione sono le seguenti:

In assenza di uno shock climatico rilevante (come ad esempio lo stop della Corrente del Golfo-AMOC) il bacino del Mediterrano tenderà a perdere il suo clima Mediterraneo, acquisendo il clima arido e desertico del nord Africa (ossia in Europa in una prima fase avverrà una traslazione verso il nord del clima temperato con l'avanzata del deserto).
+ da clima caldo temperato → Mediterraneo
0 da clima Mediterraneo → clima ARIDO

Gli shock idrici di Roma, che si è quasi bevuta il lago di Bracciano sono un trend normale dato il climate change.

Quello che manca in Italia sono le politiche di resilienza, perchè tutti i denari sono sputtanati in salari e stipendi di dipendenti pubblici, intenti a produrre fogli A4 che servono solo a portare voti ai partiti. Per cui licenziare esuberi di personale e razionalizzare non porta voti nel breve periodo, è preferibile quindi condurre il paese al disastro, dentro una crisi idrica, piuttosto che per i partiti politici decidere di perdere voti!. Questa miopia politica, però non permette il rinnovo delle tubature delle acque bianche, che perdono come un colapasta in media oltre il 40% dell'acqua potabile. L'epoca delle balle Berlusco-Renziane e dei complotti dei frigoriferi sta volgendo al termine, stiamo entrando in un tempo dei cazzi, masticazzi e controcazzi amari!.

Inoltre, non esiste nei coltivatori l'interesse in una sostituzione delle produzioni agricole con prodotti più resilienti a shock idrici. Non ci sono modifiche nei mezzi d'irrigazione, con procedure meno water intensive, non ci sono costruzione di piccoli invasi per raccolta dell'acqua piovana.
La chiusura dei "nasoni romani" che sono fontane senza rubinetti, di cui se ne ebbe a parlare quest'estate, avrebbe dovuto essere fatta subito!. Chi è il folle che in casa, non chiude i propri rubinetti dell'acqua potabile?!

11MLD sputtanati per l'Africa Ferries negli ultimi 4 anni, se tali risorse fossero state investite in un piano quinquennale per il rinnovo nazionale delle tubature delle acque bianche, riducendo il livello medio di perdita dal 40% al 10% forse per adesso, nemmeno ci sarebbe stata la crisi idrica nel 2017.

Condizioni del Lago di Bracciano il 25/10/2017
Crisi idrica in Puglia 2/11/2017
Po in secca, Settembre 2017
Il Ticino in secca in inverno, l'altro anno in Gennaio 2016


Ta dah! la crisi idrica continua! e le nutrie non c'entrano un cazzo!

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